RosiEgliAltri
giovedì 17 ottobre 2013
I disagi sulla Circumvesuviana: presentata un’interrogazione parlamentare
martedì 15 ottobre 2013
Una legge per ridurre i rifiuti allo Zero
Come è possibile? Pensiamo al ciclo di una bottiglia di vetro per il latte, la cui risorsa iniziale è la sabbia silicica, trasformata poi in vetro e successivamente in una bottiglia. La bottiglia arriva sulle tavole dei consumatori riempita di latte. Al momento, i normali metodi di gestione dei rifiuti dispongono che il recipiente vitreo venga gettato in discarica. Il metodo Rifiuti Zero, invece, prevede che la bottiglia possa essere affittata al momento dell'acquisto tramite un deposito, e venga riportata indietro dopo l'utilizzo. La bottiglia viene quindi lavata, riempita e rivenduta, pronta per il suo nuovo consumatore. L'unico materiale sprecato è l'acqua per il risciacquo e l'energia utilizzata viene ridotta al minimo.
Questa strategia appare profittevole dal punto di vista dell'inquinamento ambientale visto che permette di ridurre notevolmente i rifiuti in discarica. I suoi punti fondamentali sono tre:
1. Eliminare l'incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo la quantità di rifiuti prodotti;
2. Incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti, scelte stimolate anche dal sistema di tassazione basato sul peso e la quantità dei rifiuti;
3. Sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili.
Belle parole, pensieri utopistici per alcuni, ma Rifiuti Zero può diventare realtà. Il primo comune italiano ad aderire alla strategia è stato Capannori (LU) in Toscana, ad oggi se ne sono aggiunti altri 79. Possiamo pretendere che il riutilizzo dei materiali diventi legge. Rifiuti Zero è diventata una proposta di legge di iniziativa popolare, ed è possibile aderire firmando presso il comitato promotore più vicino, ne sono presenti parecchi su tutto il territorio nazionale. Maggiori informazioni possono essere trovate sul sito web www.leggerifiutizero.it. Buon riciclo a tutti.
http://www.agoravox.it/ecrire/?exec=articles&id_article=48385
martedì 4 dicembre 2012
1 milione di euro per "Agrimonda": dopo 17 anni la bonifica!
giovedì 8 novembre 2012
Dalla vittoria di Obama lezioni per l’Italia
martedì 24 aprile 2012
La Regione Campania vara il Piano di Investimento e Risanamento dei trasporti
Il piano prevede l’acquisizione di nuovi treni dell’azienda Firema: sono state sbloccate due commesse per la realizzazione in due anni di 27 nuovi treni per Metrocampania Nord Est (12) e Sepsa (15). È stata poi prevista una fase di revamping e acquisizione di materiale usato: sono già stati impiegati circa 16 milioni di euro di rinvenienza del POR per l’ammodernamento di 10 treni sepsa e 2,5 milioni per l'ammodernamento di 2 treni Metrocampania e di 33 treni Circumvesuviana.
Al programma di investimento deve però affiancarsi necessariamente un Piano di risanamento che richiede l’ultimazione di un processo di fusione già in atto tra le tre aziende costituenti l’EAV, un’ulteriore razionalizzazione delle attività, e la vendita dei beni posseduti dal gruppo non indispensabili al servizio; e poi la rateizzazione di contributi e degli interessi bancari, l’intervento richiede almeno 60 milioni annui su un arco pluriennale e quindi l’indispensabile intervento del Governo per individuare la formula più opportuna. Nell’ambito delle azioni per il risanamento, è prevista anche la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture tecnologiche (sistemi, dispositivi, procedure) di tipo "Intelligent Trasport System” applicato a tutti i comparti del Trasporto Pubblico della Regione Campania.
Pubblicato su Agoravox http://www.agoravox.it/La-Regione-Campania-vara-il-Piano.html
martedì 18 ottobre 2011
I roghi dei rifiuti in Campania e l’indifferenza delle autorità
La pratica di smaltimento illegale dei rifiuti affligge da tempo le nostre terre; quella dei roghi dei “rifiuti speciali” non è meno diffusa. Come un male sordo, invisibile agli occhi dei più, gli incendi illegali continuano a bruciare nelle nostre campagne, sotto i nostri sguardi indifferenti e rassegnati. Solo la coscienza civica potra salvarci!
Quante volte ho sentito dire: ”Ma cosa possiamo farci?”, quasi fosse un modo di fare ormai talmente radicato, usuale, da non saper individuare più il momento in cui tutto ebbe inizio. Eppure qualcuno a quello che succede ci pensa e si rimbocca le maniche per migliorare.
Angelo Ferrillo è un giovane napoletano, poco più che trentenne, che esasperato dalla situazione dei roghi, tre anni fa, con alcuni amici, ha creato" La terra dei fuochi", un sito di video–denuncia e monitoraggio ambientale. Si tratta, per l’ appunto, di un contenitore di Video-Denunce che descrive la drammatica situazione presente nell' hinterland napoletano e casertano, un territorio dove, in aggiunta alle innumerevoli discariche e inquinamenti vari, gli incendi dolosi di “rifiuti speciali” non conoscono sosta. Dove il limite tra mafia e stato si confonde accade l’impossibile, il tutto avviene indisturbato sotto gli occhi nostri e delle autorità. Lo scopo è quello di creare almeno una memoria storica, perché tutti possano sapere, e nessuno, invece, possa negare o sminuire ciò che realmente accade e la sua gravità.
Tutti possono partecipare, basta segnalare il video dell’incendio al sito. Angelo Ferrillo è attivo in prima linea in questa battaglia che coinvolge la salute di tutti, è stato proprio lui a girare un gran numero dei video presenti sul sito, ma soprattutto a denunciare alle autorità giudiziarie e al Cms quello che accade nelle campagne di Giugliano e Napoli.
“Bruciare tanti piccoli roghi incontrollati in vari punti della Campania costituisce un danno più grande di quello della singola discarica. Colpisce sia la salute degli abitanti che l’ intera catena alimentare. Responsabile dei roghi può essere chiunque, dalla piccola alla grande impresa, anche il piccolo artigiano; sono molti quelli che preferiscono smaltire in modo illegale gli scarti delle proprie attività produttive, e una parte di responsabilità incombe anche su di noi, semplici cittadini, che non denunciamo. Il problema non sono i rifiuti domestici ma quelli speciali che vengono bruciati nelle campagne. Sarà sconvolgente ma dopo anni di studi ho capito che in questa zona il problema da estirpare sono i campi Rom. Nella zona dove abito ce ne sono due grandi, uno a Giugliano e l’altro a Scampia, e proprio nei loro pressi si registra il numero più elevato di roghi tossici. È in uso presso i Rom, infatti, una pratica di acquisto di rifiuti tossici, smaltimento (incendi) e riciclo degli stessi. Io non voglio entrare nel merito della questione umanitaria, del diritto o della legittimazione che hanno per stare qui, non voglio sindacare le condizioni in cui vivono, ma sono un problema in quanto producono inquinamento dannoso per gli abitanti”.
Angelo indica come strada percorribile per risolvere la questione quella dell’esposto al Csm:
“Per sentirci sicuri di aver espletato ogni via legale a nostra disposizione, quali semplici cittadini. Noi lo abbiamo già fatto querelando i comuni di Giugliano e di Napoli, ma non possiamo farlo per tutti, c’è bisogno di coscienza civica e che le persone denuncino i roghi. Offriamo sostegno e suggerimenti a chiunque sia interessato”.
di Rosa Maria Parrella
su Agoravox
http://www.agoravox.it/I-roghi-dei-rifiuti-in-Campania-e.html
martedì 27 settembre 2011
L’arte del tagliare colpisce anche la Circumvesuviana
Corse soppresse, scioperi, linee ferme, biglietterie chiuse: l’azienda è in serie difficoltà, e per i viaggiatori, ormai disperati, non si prospetta nulla di buono.
“Tagli, tagli, tagli!”, ultimamente sembra essere questo il motto preferito dalle aziende italiane. È particolarmente triste quando ad adottarlo è proprio la Circumvesuviana, azienda di trasporti che collega decine di centri di diverse province della Campania, con un'utenza di migliaia di viaggiatori ogni giorno. È ormai da tempo che nell’ azienda domina il caos e tra i viaggiatori monta l’esasperazione.
Tra corse soppresse, scioperi continui, linee ferme, lo scenario sembra proprio disperato. La mancanza di fondi da parte della Regione, di quella liquidità che ha costretto la società di trasporti a rinviare il pagamento dei fornitori e rallentare le operazioni di manutenzione, ha comportato l’adozione, da parte dell’azienda, di un piano di tagli, entrato in vigore lunedì 12 settembre, e che vigerà fino a fine anno, quando saranno apportate eventuali modifiche. È stato soppresso il 15% delle corse; l 'ultimo treno parte dal capolinea alle otto di sera mentre al mattino saltano già le prime corse, i primi treni arrivano, infatti, a Napoli alle 7.00 circa, con danno irreparabile a tutti i pendolari che dalla provincia vanno a lavorare o studiare fuori regione. In generale, quindi, sovraffollamento e disagi diventeranno la norma in un servizio, già carente, che va progressivamente a cancellarsi e, di cui, invece, ne usufruiscono oltre cinquantamila persone al giorno. Il piano prevede, comunque, la salvaguardia delle fasce orarie di punta: 7-9; 13-15; 17-19 in cui le corse restano inalterate, nelle restanti ore la frequenza ne è stata rallentata. La manovra, naturalmente, non esclude nessuna delle zone servite, basta pensare, che nella sola linea della Napoli-Baiano, è stata prevista la chiusura di ben nove biglietterie (nello specifico Casalnuovo, Salice, Talona, Pratola, Pomigliano, Cisterna, Brusciano, San Vitaliano e Saviano), il che significa che bisognerà recarsi alla stazione già muniti di biglietto.
La Circumvesuviana è, dunque, un’azienda in serie difficoltà, al punto da non poter sostituire i dipendenti che vanno in pensione. Nulla di nuovo rispetto a molte altre imprese italiane, penseranno i più, ma intanto pensiamo agli innumerevoli disagi che si verificheranno tra breve, che ricadranno, ancora una volta, sui lavoratori che si vedranno costretti a viaggiare in automobile. Insomma, il diritto al trasporto pubblico sembra sparire mentre, incredibilmente, paghiamo un biglietto di viaggio tra i più cari d'Europa per le aree metropolitane che vogliono addirittura aumentare. Tagli regionali ai trasporti, speculazioni clientelari, liquidazioni d'oro per i manager, malagestione, la truffa dei treni nuovi che stanno anche rovinando la linea, la gestione disastrosa di Unico Campania. E nulla sembra presagire un’inversione di tendenza.
di Rosa Maria Parrella
su Agoravoxhttp://www.agoravox.it/L-arte-del-tagliare-colpisce-anche.html