martedì 18 ottobre 2011

I roghi dei rifiuti in Campania e l’indifferenza delle autorità

La pratica di smaltimento illegale dei rifiuti affligge da tempo le nostre terre; quella dei roghi dei “rifiuti speciali” non è meno diffusa. Come un male sordo, invisibile agli occhi dei più, gli incendi illegali continuano a bruciare nelle nostre campagne, sotto i nostri sguardi indifferenti e rassegnati. Solo la coscienza civica potra salvarci!

Quante volte ho sentito dire: ”Ma cosa possiamo farci?”, quasi fosse un modo di fare ormai talmente radicato, usuale, da non saper individuare più il momento in cui tutto ebbe inizio. Eppure qualcuno a quello che succede ci pensa e si rimbocca le maniche per migliorare.

Angelo Ferrillo è un giovane napoletano, poco più che trentenne, che esasperato dalla situazione dei roghi, tre anni fa, con alcuni amici, ha creato" La terra dei fuochi", un sito di video–denuncia e monitoraggio ambientale. Si tratta, per l’ appunto, di un contenitore di Video-Denunce che descrive la drammatica situazione presente nell' hinterland napoletano e casertano, un territorio dove, in aggiunta alle innumerevoli discariche e inquinamenti vari, gli incendi dolosi di “rifiuti speciali” non conoscono sosta. Dove il limite tra mafia e stato si confonde accade l’impossibile, il tutto avviene indisturbato sotto gli occhi nostri e delle autorità. Lo scopo è quello di creare almeno una memoria storica, perché tutti possano sapere, e nessuno, invece, possa negare o sminuire ciò che realmente accade e la sua gravità.

Tutti possono partecipare, basta segnalare il video dell’incendio al sito. Angelo Ferrillo è attivo in prima linea in questa battaglia che coinvolge la salute di tutti, è stato proprio lui a girare un gran numero dei video presenti sul sito, ma soprattutto a denunciare alle autorità giudiziarie e al Cms quello che accade nelle campagne di Giugliano e Napoli.

“Bruciare tanti piccoli roghi incontrollati in vari punti della Campania costituisce un danno più grande di quello della singola discarica. Colpisce sia la salute degli abitanti che l’ intera catena alimentare. Responsabile dei roghi può essere chiunque, dalla piccola alla grande impresa, anche il piccolo artigiano; sono molti quelli che preferiscono smaltire in modo illegale gli scarti delle proprie attività produttive, e una parte di responsabilità incombe anche su di noi, semplici cittadini, che non denunciamo. Il problema non sono i rifiuti domestici ma quelli speciali che vengono bruciati nelle campagne. Sarà sconvolgente ma dopo anni di studi ho capito che in questa zona il problema da estirpare sono i campi Rom. Nella zona dove abito ce ne sono due grandi, uno a Giugliano e l’altro a Scampia, e proprio nei loro pressi si registra il numero più elevato di roghi tossici. È in uso presso i Rom, infatti, una pratica di acquisto di rifiuti tossici, smaltimento (incendi) e riciclo degli stessi. Io non voglio entrare nel merito della questione umanitaria, del diritto o della legittimazione che hanno per stare qui, non voglio sindacare le condizioni in cui vivono, ma sono un problema in quanto producono inquinamento dannoso per gli abitanti”.

Angelo indica come strada percorribile per risolvere la questione quella dell’esposto al Csm:

“Per sentirci sicuri di aver espletato ogni via legale a nostra disposizione, quali semplici cittadini. Noi lo abbiamo già fatto querelando i comuni di Giugliano e di Napoli, ma non possiamo farlo per tutti, c’è bisogno di coscienza civica e che le persone denuncino i roghi. Offriamo sostegno e suggerimenti a chiunque sia interessato”.


di Rosa Maria Parrella

su Agoravox

http://www.agoravox.it/I-roghi-dei-rifiuti-in-Campania-e.html

martedì 27 settembre 2011

L’arte del tagliare colpisce anche la Circumvesuviana

Corse soppresse, scioperi, linee ferme, biglietterie chiuse: l’azienda è in serie difficoltà, e per i viaggiatori, ormai disperati, non si prospetta nulla di buono.

“Tagli, tagli, tagli!”, ultimamente sembra essere questo il motto preferito dalle aziende italiane. È particolarmente triste quando ad adottarlo è proprio la Circumvesuviana, azienda di trasporti che collega decine di centri di diverse province della Campania, con un'utenza di migliaia di viaggiatori ogni giorno. È ormai da tempo che nell’ azienda domina il caos e tra i viaggiatori monta l’esasperazione.

Tra corse soppresse, scioperi continui, linee ferme, lo scenario sembra proprio disperato. La mancanza di fondi da parte della Regione, di quella liquidità che ha costretto la società di trasporti a rinviare il pagamento dei fornitori e rallentare le operazioni di manutenzione, ha comportato l’adozione, da parte dell’azienda, di un piano di tagli, entrato in vigore lunedì 12 settembre, e che vigerà fino a fine anno, quando saranno apportate eventuali modifiche. È stato soppresso il 15% delle corse; l 'ultimo treno parte dal capolinea alle otto di sera mentre al mattino saltano già le prime corse, i primi treni arrivano, infatti, a Napoli alle 7.00 circa, con danno irreparabile a tutti i pendolari che dalla provincia vanno a lavorare o studiare fuori regione. In generale, quindi, sovraffollamento e disagi diventeranno la norma in un servizio, già carente, che va progressivamente a cancellarsi e, di cui, invece, ne usufruiscono oltre cinquantamila persone al giorno. Il piano prevede, comunque, la salvaguardia delle fasce orarie di punta: 7-9; 13-15; 17-19 in cui le corse restano inalterate, nelle restanti ore la frequenza ne è stata rallentata. La manovra, naturalmente, non esclude nessuna delle zone servite, basta pensare, che nella sola linea della Napoli-Baiano, è stata prevista la chiusura di ben nove biglietterie (nello specifico Casalnuovo, Salice, Talona, Pratola, Pomigliano, Cisterna, Brusciano, San Vitaliano e Saviano), il che significa che bisognerà recarsi alla stazione già muniti di biglietto.

La Circumvesuviana è, dunque, un’azienda in serie difficoltà, al punto da non poter sostituire i dipendenti che vanno in pensione. Nulla di nuovo rispetto a molte altre imprese italiane, penseranno i più, ma intanto pensiamo agli innumerevoli disagi che si verificheranno tra breve, che ricadranno, ancora una volta, sui lavoratori che si vedranno costretti a viaggiare in automobile. Insomma, il diritto al trasporto pubblico sembra sparire mentre, incredibilmente, paghiamo un biglietto di viaggio tra i più cari d'Europa per le aree metropolitane che vogliono addirittura aumentare. Tagli regionali ai trasporti, speculazioni clientelari, liquidazioni d'oro per i manager, malagestione, la truffa dei treni nuovi che stanno anche rovinando la linea, la gestione disastrosa di Unico Campania. E nulla sembra presagire un’inversione di tendenza.

di Rosa Maria Parrella

su Agoravox

http://www.agoravox.it/L-arte-del-tagliare-colpisce-anche.html
Scriverò qui su questo blog qualsiasi cosa mi andrà di condividere con il "popolo di internet" e raccoglierò i miei articoli più interessanti, spero.
Non vorrei annoiarvi, però. ;)