martedì 4 dicembre 2012

1 milione di euro per "Agrimonda": dopo 17 anni la bonifica!


"Agrimonda" è un mostro ambientale ai piedi del Vesuvio, nel napoletano. Azienda di fitofarmaci che nel 1995, ancor prima di entrare in funzione, andava distrutta in un incendio doloso, lasciando ai posteri un vero e proprio cimitero di rifiuti tossici con cui convivere.
La vita lì, in via Pasubio a Mariglianella non è stata semplice durante questi lunghi 17 anni, gli abitanti hanno dovuto sopportare odori nauseabondi e tutti gli effetti dell'inquinamento ambientale che la vicinanza ad un sito del genere comporta, quali problemi respiratori e patologie cancerogene. Un'interminabile vicenda, insomma, fatta di continui ed innumerevoli carteggi burocratici e rimpalli di responsabilità tra istituzioni, imprese di servizio e proprietà. Una vergogna indicibile a discapito di cittadini inermi ed una grossa violazione del loro diritto alla salute.
Quella di questi anni (troppi indubbiamente), cominciata con l'inserimento di Agrimonda neiSIN (Siti di interesse nazionale) per opera dell'on. Paolo Russo, è stata una battaglia combattuta con caparbietà e tenacia principalmente dalle amministrazioni comunali dei comuni di Mariglianella e Marigliano (limitrofi al sito) e dalle associazioni locali, tra cui A.L.T. La Fenice. Finalmente oggi si è giunti ad un risultato concreto e definitivo. Il 26 novembre scorso sono stati stanziati i fondi per la bonifica del sito, 1 milione di euro, dal Ministero per l'Ambiente e la Tutela del Territorio e delle Acque. Si tratta dello stesso Ministero che nell'ottobre dello scorso anno comunicava che con i fondi allora disponibili, 700.000 euro, alla bonifica di Agrimonda era stata preferita quella di alcuni siti del Volturno e di Giugliano.
I soldi sono ora legittimamente nelle casse del comune di Mariglianella, e nei prossimi mesi si procederà materialmente alla bonifica. Purtroppo in un Paese come il nostro, ci si sorprende di un qualcosa che altrove sarebbe di ordinaria amministrazione, bonificare aree inquinate è doveroso da parte dello Stato ma qui l'attesa è durata 17 lunghi anni lasciando inoltre aperti gli interrogativi originari. Questo sito una volta bonificato dal Ministero con soldi della collettività sarà restituito ai proprietario o diventerà di proprietà del Comune di Mariglianella che finora si è occupato della sua messa in sicurezza spendendo ovviamente dei soldi? Ci si rivarrà sul proprietario? Si farà luce sulla natura dolosa dell'incendio? Ma soprattutto, chi risarcirà i cittadini per un quasi-ventennio di negligenze?


giovedì 8 novembre 2012

Dalla vittoria di Obama lezioni per l’Italia


Gli Stati Uniti d'America, nonostante le più ampie e disparate contraddizioni, restano il paese democratico per eccellenza, dove uomini o donne dal nulla possono esaudire i loro sogni e scalare la vetta del successo. Il paese dove tutto è possibile, è questo oggi il "sogno americano", sogno che ha portato un nero alla Casa Bianca. 
Quattro anni fa la vittoria di Barack Obama è stata la chiave simbolica di un'America dalle pari opportunità, anche per i neri; Obama incarnava in quel momento la vittoria dei deboli, degli esclusi, dei poveri, della lotta per il rispetto dei diritti umani. Ci si aspettava grandi cose, che l'America ricca e dalla parte del più forte cambiasse, e qualcosa in questo senso c'è stato davvero, come la riforma del sistema sanitario giudicata a favore dei poveri, o l'impegno nella riduzione delle armi di massa, o ancora la riapertura del dialogo col mondo islamico, o le politiche ambientali. Il presidente si proponeva con ideali pacifici e di uguaglianza, incarnava il mito dell'uomo giusto e rispondeva alle esigenze mondiali di pace e speranza per un futuro migliore, tanto da meritare (o forse no) un premio Nobel (sulle intenzioni) per l'impatto mediatico riscosso in tal senso "per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli".
Nel 2012 a votarlo sono stati nuovamente i giovani, gli immigrati e le donne, nuovamente le fasce più deboli e meno rappresentate della popolazione, non i ricchi, non i capitalisti o gli uomini della finanza. Ma la sua vittoria oggi ha un significato profondamente diverso, ha vinto nonostante la verità della crisi economica più lunga e difficile per il popolo americano, nonostante i compromessi. Ha parlato alla sua gente, durante la campagna elettorale, a carte scoperte, non ha avuto bisogno di fare false promesse, ed il fatto più straordinario è che ha vinto proprio governando, alla luce dell'operato degli scorsi quattro anni, e questa è una lezione importante per i governatori europei, tutti sostituiti alle elezioni del post crisi. Il popolo a stelle e strisce ha ridato fiducia a chi li ha guidati durante la crisi, perchè continua a fidarsi delle sue capacità di trainarli verso la luce, mentre noi in Europa smantelliamo il passato nella ricerca disperata di una novità convincente perchè siamo profondamente delusi.
Lezioni importanti anche per l'Italia, dunque, dove la crisi non ha fatto altro che creare un divario apparentemente insanabile con la politica e le istituzioni, Paese dove regna sfiducia e distacco nei confronti di chi governa. Dimostrazione di ciò è data dalla bassissima affluenza alle urne alle scorse elezioni regionali in Sicilia, dove il 50% della popolazione votante non ha votato, e dove i risultati delle urne hanno tra l'altro consacrato, al di là della vittoria risicata del Partito Democratico, l'ascesa del Movimento 5 Stelle, giudicato da alcuni voto di protesta, e che si propone proprio di essere l'alternativa a ciò che è già stato.
Riprendendo il pensiero di Roberto Saviano sul discorso di Obama, anche se il buon governo non è fatto di frasi, ma di azioni, sarebbe bello sentir pronunciare anche qui in Italia una frase come questa: "Siamo più della somma delle nostre parti: non siamo un insieme di Stati rossi o blu, siamo un'unica nazione". Sarebbe bello se anche qui in Italia si dicesse che siamo un corpo unico. Che non esiste un Nord e un Sud senza il resto del Paese. Che tutte le parti della nostra società sono importanti. Che uniti siamo più della somma delle nostre parti. Che uniti siamo una speranza.
Ora inizia una sfida nuova per l'America. Obama ha a disposizione altri quattro anni per mantenere le promesse fatte nel 2008, quelle che non è stato in grado di mantenere per la crisi e per l'opposizione del Congresso. E noi? Noi abbiamo bisogno di ponderare le nostre scelte e di pretendere con tutte le nostre forze un futuro migliore.


pubblicato su AgoraVox 

martedì 24 aprile 2012

La Regione Campania vara il Piano di Investimento e Risanamento dei trasporti

In Campania gli ultimi mesi sono stati caratterizzati dai disagi nel settore dei trasporti; la crisi economica e il piano di austerità del Governo Monti, accompagnati, nella maggioranza dei casi, da notevoli dissesti nei bilanci delle aziende su ferro campane, hanno causato il declino dell’intero settore e il diniego del diritto al trasporto pubblico. Dopo mesi di proteste e lamentele da parte degli utenti, dovute alla miriade di corse soppresse dei treni, talvolta senza preavviso, e a condizioni di viaggio all’interno dei vagoni al limite dell’umano, finalmente si intravede una luce in fondo al tunnel.
La Regione Campania, ha infatti varato un “Piano straordinario di investimento per il recupero del materiale rotabile e dell’infrastruttura” per consentire una versione di tendenza e per iniziare il cammino verso la normalità. Le risorse individuate a tal fine sono costituite da una somma di circa 20 milioni di euro destinata al gruppo EAV (Ente Autonomo del Volturno), costituito, ormai, dopo la fusione di gennaio, da Circumvesuviana, Sepsa e Metrocampania Nord Est.
Si tratta di un'anticipazione di risorse aggiuntive dovute dallo Stato alla Regione per il periodo 2003-2007 (ma non ancora materialmente trasferite) per l'adeguamento all'inflazione e l'attivazione di nuovi servizi di trasporto regionale su ferro effettuati da società ex Gestione commissariale governativa, come appunto quelle del gruppo Eav, fino al 2000 gestite dal ministero dei Trasporti. Le suddette risorse saranno destinate con il vincolo di destinazione inderogabile, allo scopo di superare, appunto, l’attuale situazione di emergenza.
Le suddette risorse saranno destinate con il vincolo di destinazione inderogabile, allo scopo di superare, appunto, l’attuale situazione di emergenza.
Il piano prevede l’acquisizione di nuovi treni dell’azienda Firema: sono state sbloccate due commesse per la realizzazione in due anni di 27 nuovi treni per Metrocampania Nord Est (12) e Sepsa (15). È stata poi prevista una fase di revamping e acquisizione di materiale usato: sono già stati impiegati circa 16 milioni di euro di rinvenienza del POR per l’ammodernamento di 10 treni sepsa e 2,5 milioni per l'ammodernamento di 2 treni Metrocampania e di 33 treni Circumvesuviana.


Al programma di investimento deve però affiancarsi necessariamente un Piano di risanamento che richiede l’ultimazione di un processo di fusione già in atto tra le tre aziende costituenti l’EAV, un’ulteriore razionalizzazione delle attività, e la vendita dei beni posseduti dal gruppo non indispensabili al servizio; e poi la rateizzazione di contributi e degli interessi bancari, l’intervento richiede almeno 60 milioni annui su un arco pluriennale e quindi l’indispensabile intervento del Governo per individuare la formula più opportuna. Nell’ambito delle azioni per il risanamento, è prevista anche la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture tecnologiche (sistemi, dispositivi, procedure) di tipo "Intelligent Trasport System” applicato a tutti i comparti del Trasporto Pubblico della Regione Campania.



Pubblicato su Agoravox  http://www.agoravox.it/La-Regione-Campania-vara-il-Piano.html